Per inaugurare il nostro blog aziendale, ho scelto di approfondire “la storia della posta” a partire dalle prime civiltà. Nei prossimi articoli arriveremo fino ai giorni nostri, analizzando anche la normativa del settore delle poste private.
Le prime civiltà, la Mesopotamia e la prima forma di servizio postale
L’esigenza di comunicare va di pari passo con la storia dell’uomo. Oggi siamo abituati a spedire posta, raccomandate, telegrammi online in svariati modi ma anche ai primordi della vita sulla terra, era fondamentale trovare un modo per esprimersi e capirsi; soddisfatta questa necessità, gli uomini ne hanno sentita subito un’altra, più complessa, riuscire a comunicare anche a distanza.
Le più antiche civiltà umane sono quelle dei Sumeri e degli Assiro-Babilonesi che si sono sviluppate tra il III ed il II millennio AC, nell’antica Mesopotamia ovvero le terre conosciute oggi come la Turchia, la Siria e l’Iraq. E’ qui che inizia la fantastica storia della posta.
Queste civiltà realizzarono le prime lettere. Erano completamente in argilla, veniva incisa ancora fresca prima della cottura. Avevano ideato anche le “buste per spedire” sempre in argilla e contenevano le lettere incise. Sulle “buste” veniva inciso il destinatario della missiva. Queste prime due foto compongono la “Lettera a Dio” databile al 1800-1600 AC circa, indirizzata “al proprio Dio”. Uno dei più antichi testi ad indirizzo teocentrico della storia dei servizi postali. |
Queste tavolette risalgono al periodo tra il 2100 AC circa ed il 1700 AC circa. Furono ritrovate nel 1925 dall’archeologo ceco Bedrich Hrozny a Kultepe nell’attuale regione centrale anatolica in Turchia. Si trattava di lettere con busta in argilla cotta. Usate per spedire documenti o lettere e riportavano anche il sigillo del mittente. Nacque quindi una forma primitiva di servizio postale e le missive viaggiavano da una parte all’altra dell’impero. |
L’antico Egitto ed il servizio di comunicazione “postale”
Continuiamo il nostro percorso sulla storia della posta attraversando il secolo X AC dove anche nell’antico Egitto c’erano le prime forme di spedizione postale. Dalle iscrizioni tombali ed alcuni geroglifici, è chiaro che la comunicazione postale veniva utilizzata per spedire ordini e disposizioni in tutto il regno. Le tavolette egiziane hanno confermato l’esistenza di corrispondenza regolare tra i faraoni ed i principi della Siria (loro vassalli) e tra i re dell’Assiria e della Babilonia.Nell’Antico Egitto vi era già un servizio postale avanzato ed utilizzato, oltre che dai funzionari dei faraoni, anche da parte di persone di cultura e dai commercianti. Il trasporto della posta avveniva per via fluviale. Il materiale utilizzato per le lettere postali erano i papiri scritti.A sinistra il papiro di Ahmes, risale circa al 1650 a.C. conservato nel British Museum, a Londra. |
La Persia e la struttura postale avanzata
Ciro II di Persia nel suo impero strutturò un servizio postale ancora più simile a quello moderno. Senofonte nelle sue opere, ci spiega che il servizio era pubblico e fu costituito una vera e propria struttura di comunicazione e smistamento di posta e lettere. Era basata su tratti di 24 ore a cavallo, ogni fine tratto c’ero scuderie di sosta dove si passavano le lettere come una staffetta. Con 111 stazioni e 9 giorni di percorrenza la copertura postale era molto ampia. |
L’oriente con Marco Polo
Nel “Milione” di Marco Polo (immagine a fianco) si trova una descrizione dettagliata delle poste nell’impero Cinese del secolo XIII A.C.
Si parla di una servizio postale costituito da una rete vera e propria un pò come nell’impero di Persia, ma molto più organizzata. In un solo giorno i corrieri riuscivano a percorrere 250 miglia e si racconta che il cambio del cavallo avveniva anche al “lazo” nelle mandrie incontrate per strada. Nel Milione viene usata per la prima volta la parola “posta”. |
La storia della posta nell’impero Romano
All’apice della sua espansione, l’impero Romano, vista la sua vastità, aveva l’esigenza di riuscire a comunicare con affidabilità tra le varie provincie.
Fu l’imperatore Augusto (63a.C-14 d.C) ad istituire, quindi, il primo servizio di posta regolare, il “Cursus Publicus”. Era riservato all’uso dello Stato e dei suoi organi: l’Imperatore, i Senatori, gli alti dignitari e gli Enti istituzionali. I cittadini comunque dovevano sostenere i costi senza però poter fruire del servizio.
Le notizie specifiche sullo svolgimento del “Cursus” vengono descritte in un’opera in Latino del 1665 di Iacobus Gothofredu. L’opera documenta che la supervisione del funzionamento del “Cursus” era affidata ai prefetti, ma non solo, infatti venivano coinvolti anche i governatori ed i consoli locali. |
Il servizio postale dell’impero era organizzato in base allo stradario romano. Il “Miliarum Aureum” segnava il punto di partenza dello stradario e della rete postale. In pratica si trattava di una colonna di marmo rivestita di bronzo, considerata il punto di partenza di tutte le antiche strade. Tutte le distanze nell’Impero romano venivano misurate rispetto a questo punto. |
L’Imperatore Augusto, proprio sull’esempio dei vasti imperi orientali, potenziò il servizio postale statale creando una “rete” che collegava l’Impero dalla Scozia all’Etiopia, dalle sponde dell’Atlantico al Medio Oriente e oltre, fino all’Arabia e al Golfo Persico, per un’estensione di circa 300 mila chilometri. Data la sua estensione, l’impero romano non si limitò a creare solo delle stazioni di scambio (mutationes) sulle tratte stradali, ma anche dei veri e propri luoghi di sosta (mansiones) dove si alloggiava.
La “Tabula Peutingeriana” (risalente al IV secolo D.C.) è una testimonianza delle rete stradale, e quindi postale, del l’impero romano. Sono visibili le strade, le stazioni e le distanze.
Il decadimento e la rinascita del Cursus Publicus
Dopo la caduta dell’impero Romano, la società dell’epoca vide un decadimento sotto ogni aspetto sociale. Anche il Cursus venne distrutto.
Solo Carlo Magno con la costituzione del sacro Romano Impero, riuscì a ripristinare il servizio postale in Italia, Spagna, Francia, Germania e parte dell’Europa Centrale. Quello realizzato da Carlo Magno rispecchiava il “Cursus Publicus” dell’impero Romano. Successivamente, con la disgregazione del regno anche il servizio di Carlo Magno venne spezzettato e disponibili solo localmente per i feudi e per il papato. |
La posta papale e la rete di monasteri
La piena eredità del Curcus Publicus spettò solo alla Chiesa che grazie alla capillarità dei monasteri, avviata da San Benedetto da Norcia (480-547), i benedettini svilupparono un vero e proprio servizio di posta. Le comunicazioni avvenivano tramite i “rotulae”, dei rotoli in pergamena. Grazie ad essa i monaci crearono una prima versione di mailing-list. Partivano da un monastero e, anche per mesi, percorrevano la rete postale passando da un monastero all’altro. |
Le reti postali di settore e nelle Università
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Altre forme di servizio postale si svilupparono in specifici settore come nel caso delle Tavole amalfitane (Capitula et ordinationes Curiae Maritimae nobilis civitatis Amalphe) dell’XI secolo, il più antico statuto marittimo italiano. Viene descritta la figura dello scriba. Era imbarcato insieme ai marinai ed il capitano e percepiva tre soldi in meno del capitano, ma due in più del marinaio. Tra i suoi compiti, scriveva e leggeva messaggi per chi da solo non sarebbe stato in grado di farlo.Un’altra forma di sistema postale, nacque nelle università. La prima fu quella di Bologna nel 1088. Successivamente, la presenza di atenei in tutta Europa, formo una vasta rete di servizi postali che, spesso, trasportava lettere e pacchetti anche per conto di privati dietro il corrispettivo di somme di denaro. Con il consolidarsi di queste forme di reti postali, il valore economico divenne consistente. Università, commercianti e sovrani resteranno in concorrenza per molto tempo. |
La prima posta privata della Famiglia Tasso
Il nome di Torquato Tasso nel collettivo generale è storicamente conosciuto. Probabilmente pochi sanno che fu anche un importante imprenditore postale.
Fu proprio Torquato ad avviare e gestire la prima posta privata. Un’azienda familiare che operava in tutta Europa. I tasso iniziarono venivano da Cornello (oggi Cornello dei Tasso). Iniziarono nel secolo XV con una collaborazione, negli affari dei servizi postali, con la Repubblica di Venezia. Ben presto si estese anche con lo Stato Pontificio, lo Stato di Milano e di molte contrade europee. Nei primi del Cinquecento il centro nevralgico della rete era a Bruxelles e raggiungeva Roma, Napoli, la Spagna, la Germania e la Francia. A tutti gli effetti, l’impresa familiare dei Tasso fu una delle prime multinazionali europee e restò attiva fino al XVIII secolo. Aggiornamento: Ringraziamo il Prof. Tarcisio Bottani per aver sottolineato che a dare avvio al servizio postale furono in realtà i parenti bergamaschi di Torquato Tasso che gestivano le poste imperiali almeno dal 1489. Nei decenni successivi, su incarico di Massimiliano I e Carlo V, riuscirono a creare una fitta rete postale tra le principali città europee divenendo i gestori unici delle poste dell’Impero. In questo interessante articolo pubblicato sul sito ufficiale del Museo dei Tasso potete approfondire ulteriormente la storia postale. |
Il percorso per arrivare alle raccomandate ed alle notifiche di oggi è ancora lungo. Ma riprenderemo presto il discorso nei prossimi articoli.
Nel frattempo spero tu abbia trovato interessante la storia della posta e dei servizi postali, lascia nei commenti le tue considerazioni. Soprattutto, pensavi che il servizio postale fosse così antico?
Una tesi: “i corrieri della Serenissima” ,per ulteriori chiarimenti.
L’affermazioine “Fu proprio Torquato ad avviare e gestire la prima posta privata” è del tutto fasulla e per nulla aderente alla realtà. Quando Torquato nacque a Sorrento, nel 1544, i suoi parenti bergamaschi gestivano le poste imperiali da oltre mezzo secolo, almeno dal 1489, data della prima liquidazione di 300 fiorini renani dalla camera fiscale di Innsbruck ai Tasso per la loro attività postale. Nei decenni successivi Francesco, Janetto, Leonardo, Giovanni Battista, Simone Tasso e parenti crearono, su incarico di Massimiliano I e Carlo V, una fitta rete postale tra le principali città europee divenendo i gestori unici delle poste dell’Impero. Torquato, a parte scrivere svariate lettere ai cugini che abitavano a Bergamo, non s’interessò mai di poste. Per saperne di più si consulti il sito del Museo dei Tasso e della Storia postale di Cornello dei Tasso (www.museodeitasso.com) che da anni svolge e pubblica ricerche sulla famiglia Tasso e sulla multiforme attività dei suoi mastri di posta al servizio degli imperatori in Tirolo, nelle Fiandre, in Germania, in Spagna, a Venezia, Milano e un po’ in tutta l’Europa. Senza contare l’attività postale svolta a Roma per conto del papa (dal 1460) e a Venezia nella Compagnia dei Corrieri della Serenissima (già dal XIV secolo).
Grazie mille Professore. Abbiamo corretto l’articolo e inserito il link del Museo dei Tasso per approfondire ulteriormente la storia della posta. La ringraziamo ancora per il suo contributo!